Scansione con radionuclidi

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Di cosa si tratta?

La scansione con radionuclidi è una tecnica di imaging diagnostico che impiega una piccola dose di sostanza chimica radioattiva, chiamata tracciante, utile per identificare tumori, lesioni, infezioni o altre anomalie. Durante una scansione con radionuclidi, il tracciante viene somministrato attraverso iniezione in una vena o, talvolta, per ingestione. Una volta entrato nel corpo, il tracciante viaggia attraverso il sistema circolatorio fino a raggiungere l’organo in esame, come la tiroide, il cuore o le ossa. Diversi tipi di traccianti si accumulano in organi diversi. Il tracciante emette raggi gamma, che sono simili ai raggi X. Questi raggi gamma vengono rilevati da una gamma camera e vengono analizzati da un computer per creare un’immagine dell’organo di interesse. Le aree con potenziali problemi emettono raggi gamma più intensi e appaiono come zone luminose nelle immagini. Tra i vari tipi di scansioni con radionuclidi ci sono la PET, la scansione al gallio e la scintigrafia ossea.

La scansione con radionuclidi è generalmente indolore, eccezion fatta per la lieve puntura dovuta all’iniezione del tracciante. Una volta somministrato, può passare del tempo, anche alcune ore, affinché il tracciante raggiunga l’organo bersaglio. Nel frattempo, il paziente può lasciare il centro medico e ritornarci per l’effettiva scansione, che può durare da una a cinque ore.

Per cosa si usa

Le scansioni con radionuclidi sono frequentemente utilizzate per rilevare tumori maligni, valutare l’efficacia di un trattamento oncologico e individuare segni di metastasi in organi come il cervello, il fegato o le ossa. Un’altra applicazione comune è la valutazione della funzionalità di organi ghiandolari come il cuore o la tiroide.

La scintigrafia ossea, un tipo di scansione con radionuclidi, viene impiegata per esaminare lo scheletro alla ricerca di segni di metastasi ossee da un tumore primario situato altrove, come il seno o la prostata. La scintigrafia ossea può anche identificare forme di cancro originate nelle ossa stesse, nonché condizioni non tumorali, come infezioni ossee o articolari e fratture difficili da diagnosticare.

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Preparazione

Dal momento che le radiazioni coinvolte in una scansione con radionuclidi possono influenzare un feto, è essenziale informare il medico se si è incinta o c’è la possibilità di esserlo.

Uno dei traccianti utilizzati contiene iodio. Se si è allergici allo iodio, è importante segnalarlo al proprio medico.

Prima di alcuni tipi di scansioni con radionuclidi, potrebbe essere necessario bere diversi bicchieri d’acqua per facilitare l’eliminazione del tracciante dall’organismo. Si potrebbe anche dover svuotare la vescica prima dell’inizio della scansione.

Come viene eseguita

La scansione con radionuclidi solitamente viene eseguita in regime ambulatoriale, presso un centro diagnostico specializzato o in ospedale. Giunti al centro, il tracciante verrà somministrato tramite ingestione o iniezione endovenosa, normalmente nel braccio. Dato che il tracciante impiega tempo per raggiungere l’organo bersaglio, al paziente potrebbe essere permesso di lasciare temporaneamente la struttura e di ritornarvi successivamente. Durante l’esame, il paziente sarà invitato a sdraiarsi su un tavolo in diverse posizioni, mentre la gamma camera effettua la scansione del corpo. Al termine della procedura, si potranno riprendere le normali attività.

Follow-up

I risultati della scansione con radionuclidi sono solitamente disponibili entro uno o due giorni. È consigliabile chiedere al personale medico come verranno comunicati i risultati.

Rischi

I traccianti utilizzati nelle scansioni con radionuclidi sono sicuri e vengono eliminati rapidamente dal corpo. Spesso, il livello di radiazioni è inferiore a quello di alcune radiografie convenzionali. Sebbene un sovradosaggio di isotopo sia teoricamente possibile, esso è estremamente raro.

Alcuni esperti pediatrici ritengono che le radiazioni in alcune scansioni con radionuclidi, soprattutto quelle ossee, possano essere eccessive per i bambini, suggerendo di effettuare tali esami solo se strettamente necessari.

Quando chiamare un professionista

Se il tracciante è stato iniettato, contattare il medico in caso di dolore, arrossamento o gonfiore nel sito di iniezione.