Sindrome dell’occhio secco

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Che cos’è?

La sindrome dell’occhio secco si verifica quando la produzione di lacrime, fondamentali per idratare, proteggere e pulire gli occhi, è insufficiente. Questo disturbo è una delle problematiche oculari più frequenti e tende a manifestarsi con maggiore prevalenza con l’avanzare dell’età, poiché il processo di invecchiamento può ridurre la produzione di lacrime.

Le donne sono generalmente più soggette alla sindrome rispetto agli uomini. È più comune nei periodi di variazioni ormonali, come dopo la menopausa, durante la gravidanza o l’allattamento. Anche la pillola anticoncezionale può innescare la sindrome, così come vari farmaci tra cui antidepressivi, antistaminici, decongestionanti, ansiolitici e diuretici. Inoltre, alcuni farmaci oftalmici possono indurre secchezza oculare come reazione allergica.

Diversi disturbi autoimmuni possono compromettere la produzione di lacrime, tra cui la sindrome di Sjögren, l’artrite reumatoide e la miastenia gravis, oltre ad altre condizioni come la paralisi di Bell e la disfunzione tiroidea.

I sintomi

La sindrome dell’occhio secco può causare:

  • Bruciore o prurito agli occhi
  • Sensazione di presenza di sabbia negli occhi
  • Sensibilità alla luce
  • Difficoltà nell’uso delle lenti a contatto
  • Lacrimazione eccessiva

L’eccessiva lacrimazione potrebbe sembrare un sintomo strano per la sindrome dell’occhio secco. Tuttavia, si tratta di una reazione irritativa di riflesso che produce lacrime con un alto contenuto di acqua, rispetto all’equilibrato mix di acqua, grassi e muco presente nelle lacrime normali. Queste lacrime eccessive scorrono via, senza riuscire a lubrificare adeguatamente gli occhi.

Diagnosi

Il medico, dopo aver ascoltato i sintomi riferiti dal paziente e valutato lo stato di salute generale, inclusi eventuali disturbi medici pregressi, può sospettare la sindrome dell’occhio secco. Un esame fisico approfondito e, a volte, alcuni esami del sangue possono evidenziare la presenza di un disturbo autoimmune. Il medico può suggerire una visita dall’optometrista o dall’oftalmologo per una valutazione più dettagliata degli occhi:

  • Individuazione di macchie secche sulla cornea tramite l’uso di una colorazione oculare
  • Analisi della qualità delle lacrime
  • Valutazione quantitativa della produzione lacrimale tramite il test di Schirmer, che prevede l’uso di un foglio di carta da filtro nella palpebra inferiore per misurare l’umidità dopo cinque minuti

Sindrome dell'occhio secco 1

Durata prevista

La secchezza oculare può essere di breve durata, legata a farmaci, fluttuazioni ormonali o altre condizioni reversibili. Tuttavia, se associata a condizioni autoimmuni, può essere cronica (di lunga durata).

Prevenzione

Per ridurre il rischio di sviluppare la secchezza oculare, è utile attenersi a queste indicazioni:

  • Ridurre l’esposizione a fattori che possono causare o peggiorare la sindrome, come vento, fumo, vapori chimici, caldo secco, asciugacapelli e aria condizionata.
  • Utilizzare un umidificatore domestico.
  • Sospendere l’uso delle lenti a contatto se compaiono sintomi di occhio secco.
  • Effettuare pause regolari per evitare la diminuzione della frequenza di battito delle palpebre, soprattutto se si trascorrono molte ore davanti al computer o a svolgere lavori a distanza ravvicinata.

Prestate attenzione a queste precauzioni se avete patologie o assumete farmaci associati alla sindrome dell’occhio secco. Talvolta può essere utile modificare la terapia farmacologica, ma sempre sotto supervisione medica. Se i sintomi sono gravi, è possibile proteggere gli occhi indossando occhiali da nuoto o da sci durante le attività all’aperto per mantenere l’umidità oculare.

Trattamento

I trattamenti più comuni prevedono la sostituzione o la conservazione delle lacrime. Le lacrime artificiali, che replicano la composizione delle naturali, sono disponibili senza prescrizione. Nei casi più gravi, si possono usare pomate lubrificanti, che però offuscano la vista e vanno applicate prima di coricarsi.

Se i sintomi persistono, il medico potrebbe optare per conservare le lacrime chiudendo i punti di drenaggio, detti puncta, tramite tappi di collagene o silicone. Nei casi più complessi, i canali possono essere chiusi permanentemente mediante cauterizzazione elettrica.

Sindrome dell'occhio secco 3

Se questi trattamenti risultano inefficaci, si può stimolare la produzione di lacrime con farmaci topici come la ciclosporina o il diquafosolo. La ciclosporina topica (Restasis) riduce l’infiammazione delle ghiandole lacrimali, migliorando così la produzione di lacrime. Il diquafosolo tetrasodico applicato localmente stimola il trasporto di acqua attraverso la congiuntiva; tuttavia, fino a marzo 2019, non era ancora approvato dalla FDA per il trattamento della sindrome dell’occhio secco (sebbene sia approvato in Giappone). Un altro trattamento, il lifitegrast (Xiidra), approvato dalla FDA nel 2016, inibisce l’azione di specifiche cellule immunitarie che contribuiscono all’infiammazione oculare associata a secchezza.

Alcuni studi preliminari indicano che altri trattamenti potenzialmente efficaci per la sindrome dell’occhio secco includono:

  • Integratori orali di antiossidanti
  • Vitamina A topica
  • ialuronato di sodio per uso oculare
  • glucocorticoidi topici (solo per brevi periodi e sotto controllo medico, data la possibilità di effetti collaterali significativi)
  • pilocarpina
  • acidi grassi omega-3 e omega-6
  • lenti a contatto speciali che mantengono le lacrime sull’occhio
  • agopuntura

In aggiunta, possono essere utili umidificatori, impacchi umidi e occhiali che proteggono dall’aria secca (come occhiali da sole avvolgenti, a mascherina o con “scudi” laterali).

Quando rivolgersi a un professionista

Consultare un medico se i sintomi persistono per più di qualche giorno. È consigliabile rivolgersi a un medico prima di iniziare l’uso di lacrime artificiali da banco.

Prognosi

Nella maggior parte dei casi, le prospettive sono buone, poiché la condizione è generalmente un fastidio non pericoloso per la salute oculare. I sintomi spesso regrediscono rapidamente sospendendo l’uso delle lenti a contatto o modificando farmaci o ambiente. Anche quando i sintomi persistono, solitamente possono essere gestiti efficacemente.