I sintomi della sindrome premestruale
Nel corso della sua vita, una donna avrà circa 450 mestruazioni e, prima di ognuna di queste, tre donne su quattro sperimentano la sindrome premestruale. Questa condizione è caratterizzata da sintomi spesso fastidiosi. Già gli antichi greci osservavano i cambiamenti fisici ed emotivi legati alla sindrome premestruale, ma solo nel 1931 la medicina moderna l’ha riconosciuta ufficialmente. Il termine “sindrome premestruale” è stato introdotto nel 1953.
Che cos’è la sindrome premestruale?
La sindrome premestruale, nota come PMS, è una combinazione di sintomi fisici, emotivi e psicologici che insorgono una o due settimane prima delle mestruazioni. Questi sintomi tendono a svanire con l’inizio del flusso mestruale o qualche giorno dopo. Per molte donne, i sintomi della sindrome premestruale sono un fastidio gestibile a casa. Tuttavia, per alcune, possono essere così intensi da richiedere un’assenza dal lavoro.
Quali sono le cause della sindrome premestruale?
La causa precisa della sindrome premestruale non è del tutto chiara. Si ritiene che sia dovuta alle fluttuazioni dei livelli ormonali nella seconda metà del ciclo mestruale, che influiscono sulle sostanze chimiche del cervello. Dopo l’ovulazione, si verifica una diminuzione significativa degli estrogeni e un aumento del progesterone. Questo equilibrio ormonale altera la serotonina, un neurotrasmettitore che influisce sull’umore e sulla percezione del dolore. Ricerche indicano che le donne affette da sindrome premestruale hanno livelli di serotonina più bassi rispetto a quelle che non ne soffrono.
Quanto è comune la sindrome premestruale?
Circa il 75% delle donne in età fertile manifesta alcuni sintomi della sindrome premestruale. Alcuni fattori demografici rendono più probabile la comparsa di questa condizione:
- Età compresa tra i 20 e i 40 anni
- Aver avuto figli
- Storia familiare di depressione, depressione post-partum o disturbo bipolare
- Stile di vita inattivo o poco salutare
- Alto livello di stress
La differenza tra i sintomi della sindrome premestruale e quelli della gravidanza
I sintomi della sindrome premestruale e della gravidanza precoce possono essere simili e sono entrambi legati a cambiamenti ormonali. Mentre alcune donne non presentano sintomi nei primi stadi della gravidanza, altre segnalano tensione al seno, sbalzi d’umore, stanchezza e gonfiore, tutti sintomi tipici anche della sindrome premestruale. L’unico modo per distinguere con certezza tra gravidanza e mestruazioni imminenti è eseguire un test di gravidanza.
Sintomi fisici della sindrome premestruale
I sintomi fisici più comuni della sindrome premestruale includono:
- Mal di testa o emicranie
- Gonfiore addominale
- Crampi
- Dolore alle articolazioni e ai muscoli
- Mal di schiena
- Stanchezza
- Vertigini
- Acne
- Costipazione o diarrea
- Tensione o dolore al seno
- Ritenzione idrica con aumento di peso
- Gonfiore delle mani e dei piedi
- Nausea (occasionale)
Sintomi emotivi della sindrome premestruale
I principali sintomi legati all’umore nella sindrome premestruale sono:
- Tensione e ansia
- Irritabilità
- Crisi di pianto
- Sbalzi d’umore
- Depressione
- Bassa autostima
- Percezione negativa di sé
- Cambiamenti nell’appetito o voglie alimentari
- Difficoltà di concentrazione
- Dimenticanza
- Insonnia
- Dormire troppo o troppo poco
- Variazioni nella libido
- Isolamento sociale
Gravità della sindrome premestruale
La gravità dei sintomi varia tra le donne e può variare anche da ciclo a ciclo per ogni donna. Circa l’80% delle donne presenta sintomi che non interferiscono significativamente con la vita quotidiana, ma il 3-8% soffre di disturbo disforico premestruale (PMDD), una forma grave di sindrome premestruale caratterizzata da ansia, tensione, rabbia o irritabilità marcate.
Quando rivolgersi al medico
Quando i sintomi premestruali interferiscono con la vita quotidiana e i cambiamenti nello stile di vita non apportano miglioramenti, è importante consultare un medico. È utile tenere un diario dei cicli mestruali e dei sintomi per due mesi prima dell’appuntamento, per aiutare il medico a identificare eventuali schemi. Esistono app che possono facilitare questo monitoraggio. Sebbene i test di laboratorio non possano diagnosticare la sindrome premestruale, il medico può formularla osservando il modello dei sintomi.
Fattori che peggiorano i sintomi
Nonostante non causino la sindrome premestruale, alcuni fattori esterni possono aggravarla. Le donne possono sperimentare sintomi più intensi a causa di:
- Stile di vita sedentario
- Consumo eccessivo di alcol
- Fumo
- Alto consumo di zuccheri, sale e carne rossa
- Stress
- Depressione
- Mancanza di sonno
L’asma, le allergie e le emicranie tendono anch’esse a peggiorare prima delle mestruazioni.
Alleviare i sintomi della sindrome premestruale
I cambiamenti nello stile di vita possono spesso offrire sollievo dai sintomi premestruali. I medici possono consigliare esercizi aerobici come camminare, correre o andare in bicicletta. Anche pratiche come la meditazione, lo yoga e un riposo adeguato possono contribuire a mitigare gli effetti mensili. Una dieta sana ed equilibrata, ricca di cereali integrali, alimenti probiotici e verdure a foglia verde, è benefica. Per sintomi più severi, il medico può prescrivere trattamenti quali:
- Antidepressivi, come gli SSRI, per i sintomi legati all’umore nella sindrome premestruale e nel PMDD;
- FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) per alleviare crampi e altri sintomi fisici;
- Diuretici per ridurre gonfiore e aumento di peso da ritenzione idrica;
- Contraccettivi ormonali per bloccare l’ovulazione, riducendo così le fluttuazioni ormonali.