Tutto sul singhiozzo

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Tutto quello che c’è da sapere sul singhiozzo

Il singhiozzo è un fenomeno comune sia nell’uomo sia in molti altri animali. Il suono e la sensazione associati al singhiozzo si verificano quando il diaframma, un muscolo che separa il torace dall’addome e partecipa al processo respiratorio, si contrae involontariamente, talvolta anche più volte al minuto. Questa contrazione diaframmatica è nota come scatto mioclonico. Sebbene il singhiozzo sia generalmente di breve durata, ci sono episodi che possono protrarsi per periodi più lunghi. In rari casi, il singhiozzo può diventare problematico, specialmente se interferisce con il sonno o l’alimentazione, o se accompagnato da altri sintomi, richiedendo l’intervento medico.

Segni e sintomi del singhiozzo

Durante un episodio di singhiozzo, si può avvertire un sussulto o un tremito che coinvolge spalle, addome, gola o l’intero corpo. Spesso, il singhiozzo produce un suono udibile, come un cinguettio, un rantolo, uno squittio o il caratteristico “hup”. Il singhiozzo può diventare fastidioso e, in alcune situazioni, addirittura doloroso. Anche se di norma scompare in pochi minuti, un singhiozzo persistente può provocare stanchezza e, in casi estremi, perdita di peso.

Cause fisiche del singhiozzo

Numerosi fattori fisiologici possono scatenare il singhiozzo. Tra i più comuni ci sono:

  • Deglutizione eccessiva di aria
  • Risate
  • Uso di oppioidi
  • Reflusso acido
  • Ernia iatale
  • Mangiare troppo velocemente
  • Consumo di pane secco o cibi piccanti
  • Assunzione di alcolici o bevande gassate

Condizioni che causano il singhiozzo

Alcune patologie, disturbi e condizioni possono essere responsabili del singhiozzo cronico. Il singhiozzo persistente o cronico può essere associato a:

  • Pleurite del diaframma
  • Polmonite
  • Uremia
  • Alcolismo
  • Disturbi dell’esofago e dello stomaco
  • Malattie intestinali
  • Pancreatite
  • Irritazione della vescica
  • Ictus
  • Infezioni epatiche
  • Meningite
  • Sclerosi multipla
  • Epatite
  • Chirurgia, lesioni e tumori

Il singhiozzo può manifestarsi più frequentemente durante la gravidanza.

Ipotesi evolutive del singhiozzo

Una teoria evolutiva suggerisce che il singhiozzo abbia radici nei nostri antenati vertebrati inferiori. Si ipotizza che il singhiozzo fosse un meccanismo per evitare il soffocamento negli animali quadrupedi, i cui tratti digestivi sono paralleli al suolo e non possono sfruttare la gravità per il movimento del cibo. Un’altra ipotesi propone che il singhiozzo si sia evoluto parallelamente allo sviluppo dei polmoni negli animali che in passato respiravano attraverso le branchie.

Ipotesi evolutive del singhiozzo: espulsione dell’aria dallo stomaco

Howes, nel 2012, ha ipotizzato che il singhiozzo si sia evoluto come meccanismo per liberare l’aria dallo stomaco dei neonati durante l’allattamento, permettendo loro di consumare più latte. Questo fenomeno è sostenuto dall’osservazione che i neonati singhiozzano più frequentemente degli adulti e che la frequenza del singhiozzo diminuisce con l’aumentare dell’età.

Trattamento medico del singhiozzo cronico

Attualmente, mancano prove certe sull’efficacia dei trattamenti medici per il singhiozzo, sebbene diversi farmaci siano stati testati in questo contesto, inclusi quelli per gli spasmi muscolari, antipsicotici e farmaci per le crisi epilettiche e il dolore neuropatico. Sedativi potenti possono temporaneamente alleviare il singhiozzo, ma il loro uso è limitato nel tempo a causa degli effetti collaterali. Quando il singhiozzo è sintomatico di una condizione sottostante, trattare il disturbo primario può portare sollievo.

Rimedi popolari per il singhiozzo

Tra i rimedi tradizionali per il singhiozzo si annoverano: bere acqua a testa in giù, stare in piedi sulla testa, bere acqua trattenendo il respiro, o essere spaventati. Aumentando la pressione di CO2 nel corpo, il singhiozzo potrebbe essere attenuato trattenendo il respiro o respirando in un sacchetto di carta.

Record mondiali per il singhiozzo

Charles Osborne detiene il record per il singhiozzo più lungo, avendo singhiozzato per 68 anni consecutivi a partire dal 1922. Nel 2007, un adolescente della Florida ha singhiozzato 50 volte al minuto per oltre cinque settimane. Un uomo britannico ha singhiozzato ogni due secondi per appena oltre due anni a causa di un tumore; il singhiozzo si è fermato dopo la rimozione del tumore.

Neonati e singhiozzo

I neonati, soprattutto quelli di età inferiore a un anno, manifestano il singhiozzo più frequentemente rispetto agli adulti, e questa tendenza diminuisce con l’età. Anche i feti possono singhiozzare nel grembo materno. I neonati solitamente singhiozzano dopo l’allattamento perché ingoiano aria, e il diaframma si contrae per espellere l’aria in eccesso dallo stomaco. Per ridurre il singhiozzo, i genitori dovrebbero far ruttare i bambini tra una poppata e l’altra.

Animali e singhiozzo

Molti animali condividono con gli esseri umani la capacità di singhiozzare, in virtù di un sistema respiratorio simile. Gatti e cani possono singhiozzare se mangiano troppo in fretta. I cavalli hanno un singhiozzo particolarmente udibile, mentre i gattini tendono a singhiozzare in modo silenzioso. Anche scoiattoli, istrici e lontre sono stati filmati durante episodi di singhiozzo.