Tutto sulla bile nella medicina antica

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Tutto sulla bile nella medicina antica

Gli antichi medici greci e romani seguivano un sistema medico basato sulla teoria che il corpo umano fosse governato da quattro umori fondamentali: sangue, flegma, bile gialla e bile nera. Si credeva che le malattie e i disturbi sorgessero da uno squilibrio di questi umori. In particolare, la bile gialla era associata a sentimenti di rabbia, problemi epatici e ulteriori squilibri, mentre la bile nera era collegata alla depressione, problematiche epatiche e al cancro. I medici impiegavano vari metodi per riequilibrare questi umori e curare i pazienti.

Origine del concetto di umori

L’origine effettiva della teoria umorale è difficile da tracciare storicamente. L’idea che sistemi chimici regolassero il comportamento umano era già presente negli scritti di Alcmeone di Crotone, il quale suggerì l’esistenza di molteplici umori legati anche agli elementi naturali. Alcuni studiosi ritengono che il concetto degli umori derivi dalla medicina egizia o mesopotamica. Tuttavia, è comunemente attribuita a Ippocrate la sistematizzazione dei quattro umori medicinali: sangue, bile gialla, bile nera e flegma, con una vasta influenza successiva.

Digestione e produzione degli umori

Secondo la teoria umorale, il corpo umano produceva naturalmente i quattro umori durante quattro diverse fasi della digestione. La bile gialla e la bile nera venivano generate nelle ultime fasi del processo digestivo. La bile gialla, essendo generata in una fase avanzata, riceveva pochissimi nutrienti e circolava in quantità molto ridotte nel corpo. La bile nera, prodotta in minima quantità, era l’ultimo umore generato, anch’essa povera di sostanze nutritive.

Bile nera

Gli antichi medici ritenevano che la bile nera, pur essendo una componente importante, avesse un ruolo limitato nel mantenimento della salute. Le patologie associate alla bile nera erano generalmente dovute a un eccesso piuttosto che a una carenza. Nei testi medici, la bile nera era descritta come fredda e secca. Era creduta capace di solidificare sostanze nel corpo, agevolando la formazione di ossa, denti e tessuti connettivi. Inoltre, svolgeva un ruolo nella coagulazione del sangue e nella riparazione dei tessuti. Dal punto di vista psicologico, si riteneva che la bile nera rendesse le persone pensierose, malinconiche e introverse.

Temperamento malinconico

Nella teoria dei quattro temperamenti elaborata da Ippocrate, ogni fluido corporeo era collegato a un temperamento distinto. La bile nera era associata al temperamento malinconico, caratteristico delle personalità analitiche e attente ai dettagli. Gli individui malinconici erano solitamente introversi e inclini all’ansia e al nervosismo, frequentemente orientati verso il perfezionismo. Secondo la teoria umorale, gli stati depressivi derivavano da un eccesso di bile nera.

Condizioni legate alla bile nera

I medici antichi credevano che la milza fungesse da serbatoio per la bile nera. In caso di eccesso, questa si sarebbe riversata nello stomaco e nell’intestino, causando sintomi come indigestione, gas, distensione addominale, gonfiore e stitichezza. Dall’apparato digerente, la bile nera poteva raggiungere altri organi e causare danni. Si pensava che, essendo leggera, salisse verso la testa, provocando acufeni, vertigini e insonnia. Altre condizioni associate erano ittero, embolie, disfunzioni sessuali e artrite.

Il cancro e la bile nera

Una delle malattie principali imputate alla bile nera era il cancro. Questa teoria, una delle prime ipotesi sulle cause del cancro, ebbe origine tra gli antichi Romani ed è stata sposata da Galeno. Nei suoi numerosi scritti, egli collegò la bile nera al cancro, insegnando tale associazione ad altri. Con il tempo, l’idea che la bile nera fosse responsabile del cancro divenne una convinzione radicata nella medicina antica, persiste per oltre 1300 anni senza essere contestata significamente.

Bile gialla

Differentemente dalla bile nera, la bile gialla era considerata calda. I medici antichi credevano che fosse prodotta dal fegato e conservata nella cistifellea. Nei testi medici che confrontavano gli umori agli elementi, la bile gialla veniva paragonata al fuoco. Essa era ritenuta fondamentale per la digestione e il metabolismo, agendo anche come un lassativo naturale che facilitava le funzioni intestinali. Si diceva che potesse risiedere nel sangue e viaggiare nel corpo, provocando infiammazioni.

Temperamento collerico

Nella teoria dei quattro temperamenti, la bile gialla era associata al temperamento collerico. Questo temperamento caratterizzava individui tendenzialmente estroversi, indipendenti, ambiziosi e determinati. Si pensava che molti leader naturali avessero alti livelli di bile gialla, che li rendevano più collerici. La bile gialla era anche ritenuta responsabile di atteggiamenti violenti, irascibili e vendicativi, una credenza che si diffuse nel Medioevo.

Eccesso di bile gialla

Calore e secchezza dell’ambiente, così come i mesi estivi, erano considerati fattori in grado di influenzare i livelli di bile gialla. Tuttavia, la dieta riceveva la maggior parte delle colpe per un eccesso di questo umore. Gli alimenti speziati come peperoni e peperoncini, si credeva, avrebbero aumentato i livelli di bile gialla. Livelli elevati di questo umore avrebbero inciso sulla salute del fegato. Anticipando ricerche moderne, i medici antichi erano sufficientemente precisi su quali elementi danneggiassero il fegato, attribuendo danni ad alcol, consumo eccessivo di carne e sale.

Il colera

Nella medicina greca antica, il colera era associato alla bile gialla e al temperamento collerico. Sebbene oggi sappiamo che il colera è una malattia batterica trasmessa tramite acqua contaminata, in passato si credeva fosse causato da una decomposizione della bile gialla nel corpo. Si riteneva che la diarrea espellesse il calore della bile gialla, una condizione pericolosa che poteva risultare fatale, poiché il corpo non avrebbe potuto sopravvivere senza il calore interno e l’energia necessari.