Vivere con un pacemaker
I pacemaker sono dispositivi essenziali per prevenire o eliminare i problemi legati al battito cardiaco irregolare, noto come aritmia. Questi piccoli apparecchi elettronici vengono impiantati sotto la pelle per regolare i ritmi cardiaci e alleviare i sintomi associati alla bradicardia, una condizione caratterizzata dal rallentamento dei battiti cardiaci. È responsabilità della persona portatrice di pacemaker assicurarsi che il dispositivo venga controllato regolarmente, seguire le indicazioni del medico e rispettare alcune precauzioni. In generale, le batterie dei pacemaker si scaricano solo dopo 7-10 anni; in quel momento, i medici possono procedere con un intervento per sostituire il generatore.
Come funzionano i pacemaker?
I pacemaker non sostituiscono la funzione cardiaca, ma aiutano a regolarizzare il ritmo e la sequenza dei battiti. Sono costituiti da un generatore, un piccolo computer con batteria e componenti elettroniche, e da elettrocateteri o elettrodi: fili flessibili e isolati che trasferiscono segnali elettrici tra il pacemaker e il cuore. Durante l’intervento, il chirurgo posiziona il pacemaker sotto la pelle, in corrispondenza della clavicola, e fa passare gli elettrocateteri attraverso una vena fino al cuore. Le estremità degli elettrocateteri sono collegate al generatore, il che consente un facile monitoraggio e programmazione. Attualmente, anche negli Stati Uniti, esistono pacemaker più piccoli e senza elettrocateteri.
Post-impianto e durata di vita dei pacemaker
L’intervento per l’impianto del pacemaker è minimamente invasivo e il recupero è generalmente rapido. I pazienti possono avvertire dolore nel sito di incisione per alcuni giorni e dovrebbero limitarsi ad attività leggere per alcune settimane. È importante prestare attenzione a eventuali segni di infezione, come gonfiore, aumento del dolore, arrossamento o sanguinamento. A casa, chi ha un pacemaker può effettuare verifiche periodiche per monitorare la durata della batteria. Di solito, viene fornito un dispositivo wireless speciale per programmare controlli una o due volte all’anno. Quando la batteria comincia a esaurirsi, i medici procedono con la sostituzione del generatore utilizzando anestesia locale.
Telefoni cellulari
Nonostante l’importanza delle comunicazioni moderne, tenere un telefono cellulare troppo vicino a un pacemaker può comprometterne il funzionamento. È consigliabile mantenere una distanza di almeno 15 centimetri tra il telefono e il pacemaker, aspetto che può rappresentare una sfida per coloro che preferiscono riporre il cellulare nel taschino o tenerlo vicino all’orecchio poggiato sulla spalla. Le persone con pacemaker dovrebbero evitare queste abitudini.
Magneti e pacemaker
Anche i magneti possono interferire con il corretto funzionamento di un pacemaker se si avvicinano a meno di 15 centimetri dal dispositivo. I magneti comuni usati in casa o in ufficio comportano solo un rischio minimo, ma quelli in neodimio-ferro-boro possono disturbare i dispositivi cardiaci. Tali magneti, più potenti, possono trovarsi in oggetti come gioielli, giocattoli e indumenti. È quindi essenziale leggere le avvertenze sulle confezioni dei prodotti acquistati. Tuttavia, non tutti i produttori sono obbligati a segnalare la presenza di tali magneti sulle etichette.
Sicurezza in aeroporto
Il metallo di cui è composto un pacemaker può far attivare i metal detector negli aeroporti, però non altera il funzionamento del dispositivo. Gli scanner manuali portatili, se mantenuti a lungo vicino al pacemaker, potrebbero invece rappresentare un rischio. È consigliabile informare il personale di sicurezza aeroportuale della presenza del pacemaker prima di attraversare i controlli. Gli scanner integrali, al contrario, non sembrano influire sui pacemaker e presentano un rischio molto basso per chi ne è portatore. In caso di segnalazione del pacemaker dallo scanner, gli agenti di sicurezza possono richiedere di esibire la carta d’identità del dispositivo medico, che identifica il portatore.
Altre precauzioni di viaggio
Viaggiare con un pacemaker è sicuro, a patto che il portatore informi il proprio medico in caso di situazioni particolari e porti sempre con sé la tessera identificativa del dispositivo medico. Per chi viaggia all’estero, è utile assicurarsi che la tessera includa informazioni in diverse lingue.
Comprendere la compatibilità EMI
Esiste il mito che gli elettrodomestici, come i forni a microonde, possano interferire con i pacemaker, ma non è fondato. Tuttavia, alcune apparecchiature possono causare interferenze elettromagnetiche o EMI. Da evitare sono apparecchi come i saldatori ad arco e le motoseghe: non danneggiano il pacemaker, ma possono interferire con il suo funzionamento. La maggioranza dei pacemaker ha protezioni contro EMI generate da elettrodomestici come frullatori, purificatori d’aria e rasoi elettrici. I lettori MP3 sono sicuri, ma gli auricolari devono restare ad almeno 15 centimetri dal dispositivo. È bene mantenere una distanza di almeno 15 centimetri da slot machine e altoparlanti stereo, mentre gli apparecchi come saldatori ad arco dovrebbero rimanere a oltre 60 centimetri. È opportuno evitare completamente dispositivi come pistole stordenti. Se si avvertono sintomi quali vertigini o palpitazioni vicino a dispositivi elettrici, è sufficiente allontanarsi di almeno un metro.
Sport e attività faticose
Attività fisiche, sportive e sessuali richiedono un flusso sanguigno più elevato e ossigenato. Chi ha un pacemaker dovrebbe evitare tali attività per almeno una settimana dopo l’impianto, ma poi può riprendere normalmente, soprattutto se era attivo prima dell’intervento. Una volta superata la fase iniziale post-impianto, la guida diventa sicura.
Risonanza magnetica e radioterapia
La risonanza magnetica può influire negativamente sulla funzione dei pacemaker, in taluni casi estremi danneggiando il dispositivo e richiedendo ulteriori interventi chirurgici. È fondamentale informare tutti i medici della presenza di un pacemaker prima di eseguire degli esami. Anche la radioterapia può danneggiare i circuiti dei pacemaker. Altri trattamenti rischiosi includono diatermia, elettrocauterizzazione e defibrillazione esterna. Anche i trapani dentali possono influenzare la frequenza di stimolazione: è importante che il dentista sia a conoscenza dell’utilizzo del pacemaker. Esami come mammografie e radiografie diagnostiche, invece, sono sicuri.
Mantenere uno stile di vita sano
Mantenere un peso sano è una delle migliori pratiche preventive per chi ha un pacemaker. Si raccomanda di seguire una dieta equilibrata e fare esercizio fisico adeguato. Chi utilizza un pacemaker dovrebbe evitare di fumare e cercare di ridurre al minimo lo stress; il medico può offrire supporto nel determinare le migliori pratiche per un benessere ottimale.